LA REVOLUCIÓN… METTE APPETITO
“La rivoluzione è già iniziata” ed in Sicilia già da un anno ce ne siamo accorti. In effetti nell’arco di un anno le condizioni di vita dei Siciliani sono notevolmente migliorate e la macchina burocratica è diventata snella ed efficiente ed attenta a tagliare gli sprechi.
Probabilmente proprio per eliminare gli sprechi è interessante scoprire come la Regione Siciliana abbia, di fatto, rinunciato a 27 milioni di euro destinati a spese che potremmo definire superflue e futili per la pubblica amministrazione: famiglie disagiate, minori, tossicodipendenti e portatori di handicap.
Questo atto di responsabilità ed esempio di sobrietà siciliano ha avuto luogo il 30 luglio scorso in occasione della Conferenza Stato-Regioni per decidere il trasferimento di 267 milioni di euro, dei quali 27 sarebbero stati destinati alla Regione Siciliana che li avrebbe dovuto poi girare ai Distretti Sociosanitari dell’Isola.
La Sicilia può dirsi orgogliosa di questo esempio rivoluzionario in quanto è l’unica delle venti regioni d’Italia ad essere esclusa per il 2013-2014 dalla distribuzione dei suddetti fondi.
La ragione di tale decisione da parte della Conferenza è stata la mancata rendicontazione delle spese sostenute in questo settore negli anni 2010 – 2012 ed inoltre è stato posto divieto alla Regione Siciliana, fino a che non sarà documentata l’intera e completa rendicontazione, di disporre dei cinquanta milioni di euro che la Regione ha ancora da spendere sempre nello stesso ambito e derivante dai trasferimenti degli anni precedenti.
L’Assessorato competente, ovvero Famiglia, Lavoro e Politiche Sociali ha rassicurato tutti (keep calm) comunicando che è naturale che non ci sia una rendicontazione definitiva, perché non c’è a livello regionale una programmazione definitiva. Infatti la programmazione in Sicilia è triennale ed i piani di zona sono stati realizzati successivamente rispetto triennio di programmazione 2001-2003, quindi a partire dal 2004, ma avendo come riferimento economico la precedente programmazione e quindi a causa di questi “scarti” la Sicilia annualmente può comunicare a Roma dei rendiconti, diciamo, “provvisori” e non definitivi e per tali motivi “non è che la Sicilia è stata esclusa è che il Governo nazionale non ha stanziato i fondi per la Sicilia” (????) e comunque “quando arriveranno i prossimi si sommeranno agli attuali”. Perfetto! Quello che mi chiedo è: finché saranno bloccati gli attuali cinquanta milioni, l’Assessore Bonafede ed i dirigenti assessoriali se la sentono di girare personalmente casa per casa e dire ad ogni famiglia disagiata, ad ogni persona in cura da tossicodipendenza, ad ogni disabile “tranquilli, keep calm, voi intanto pagate i servizi di cui avete bisogno, il prossimo anno ne riparliamo” ?
In fondo se si porta avanti una rivoluzione bisogna farlo nel modo più completo possibile (ADELANTE COMPAÑEROS!) ed infatti durante la stessa seduta di Conferenza Stato – Regioni il Governo nazionale, con l’accordo di tutte le altre Regioni, ha ridotto di 435 unità i fondi destinati al Servizio Civile Nazionale da svolgersi in Sicilia (da 1213 a 778). In realtà già nel 2011, durante un’altra Conferenza, era stato proposto di ridurre le unità dei giovani volontari in Sicilia, ma all’epoca l’asssessore Piraino, e la dirigente La Rosa, (che probabilmente non avevano lo spirito rivoluzionario degli attuali guerrilleros) si erano opposti impedendone la riduzione; ma quest’anno, lo spirito che guida l’amministrazione è diverso e quindi: olè, via 435 giovani volontari per l’anno 2014 in Sicilia.
La cosa più interessante è che quest’ultimo particolare, diciamo…. “atto di generosa sobrietà” da parte della Regione Siciliana è avvenuto con il voto della Conferenza Stato – Regioni in assenza del rappresentante della Regione Siciliana, l’assessore Bonafede, la quale in assoluta Bona fede dopo il pranzo, a differenza dei suoi colleghi, non è più rientrata in seduta di Commissione: ma d’altra parte è naturale e si sa che “la revolución abre el apetito”.